Un'economia più equa e sostenibile è possibile

Si può creare un nuovo sistema economico più sostenibile? 

Il modello economico attuale ha dimostrato da tempo i suoi limiti, sia in termini di impatto ambientale, sia in fatto di ricadute sociali, dimostrando che il capitalismo e il consumismo con i ritmi e le dinamiche adottate finora non sono più in grado di garantire la felicità delle persone.

Come si può proporre un nuovo modo di fare economia?
Qualcuno parla di "descrescita felice", io parlerei piuttosto di "innovazione ed evoluzione sostenibile", un modello economico che parta innanzitutto dalla volontà delle persone che fanno parte di una società di assumere atteggiamenti diversi che abbiamo ricadute non solo sull'oggi, ma anche sul futuro del pianeta. 

Una società che si basa solo sul consumo, sulla frenesia, sull'individualismo non dura a lungo. Piuttosto è necessario tornare ad un modello di società che, accorgendosi dei limiti dello stile di vita attuale, prende coscienza che, solo attraverso una scelta consapevole, si possa cambiare il proprio modo di vivere e, facendolo, influenzare positivamente anche quello degli altri.

Ci sono delle scelte consapevoli che come persone possiamo fare?
Agire in modo consapevole, significa molte volte andare anche contro corrente, ma è solo con un pò di coraggio e inseguendo degli ideali più alti che si può migliorare la nostra società. Come persone possiamo prima di tutto avere un ruolo fondamentale nelle abitudini quotidiane, imparare a vivere in un modo che sia meno impattante per l'ambiente, nel consumo delle risorse e delle energie, nel ridurre l'impatto inquinante, dai trasporti e ai rifiuti. 
Come lavoratori possiamo portare un nuovo modo di fare impresa, sentendo un pò più nostro il lavoro che facciamo e cercando di tutelarlo, di impegnarci perché sia svolto nel modo migliore e perché i prodotti e i servizi che offriamo non siano realizzati a discapito di condizioni di lavoro svantaggiose, o determinando un consumo non oculato delle risorse o peggio inquinando l'ambiente. Troppo spesso si chiude un occhio di fronte a cattive scelte imprenditoriali.
Come cittadini dobbiamo esigere una migliore qualità della vita, nelle nostre città, chiedendo una gestione delle mobilità più sostenibile, che non privilegi le automobili, ma soprattutto i mezzi pubblici e le biciclette. Possiamo impegnarci perché si diffonda maggiormente la cultura, perché sia valorizzato il nostro patrimonio artistico e culturale. Lo si può fare sostenendo quelle realtà che già si impegnano per la loro tutela, ma anche mobilitandosi perché certi valori non vadano persi. 

Nonostante il duro periodo, dal punto di vista economico-sociale e direi anche politico, c'è chi insegue degli ideali, ma non lo fa in modo individualistico, ma mettendosi in rete. E' il Distretto di Economia Solidale di Brescia, una nuova realtà nata sul territorio cittadino bresciano, che unisce realtà imprenditoriali, cooperative, associazioni e persone che credono in un'economia più giusta e solidale. Inseguire degli ideali non significa essere utopisti, ma impegnarsi concretamente perché la nostra società cambi in meglio. Lo scopo di questo distretto è rafforzare le singole scelte economiche di realtà che lavorano nel campo sociale, ambientale e culturale, supportandosi in una rete solidale, dove ci si sostiene nella promozione reciproca e con progetti che propongano nuovi modi di fare economia, più sostenibili, più equi, più giusti.

La formula dei Distretti di Economia Solidale, non è una prerogativa solo bresciana, ma è un modello che si sta sviluppando in tutta Italia, creando delle reti sul territorio locale che agiscono secondo principi di collaborazione, giustizia e rispetto delle persone, sostenibilità sociale e ambientale, impegno nell'economia locale e nella valorizzazione del territorio.


Il DES di Brescia, questo mese organizza la "Festa dell'Economia Solidale" (5-6 Ottobre - Torbole Casaglia BS) un'occasione per diffondere la cultura del biologico, del sostenibile, della responsabilità di ciascuno nei propri stili di vita.



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