Eco Spesa

La sostenibilità nel carrello del supermercato

Anche la grande distribuzione si sta aprendo ai “prodotti verdi” cavalcando l’onda della Green Economy, ma è facile incappare in prodotti che non possono essere definiti ecologici. Il “green washing” è sempre una linea sottile che molto spesso fa pendere l’ago della bilancia dal lato sbagliato per le aziende che lo usano pensando che tingersi di verde basti al consumatore per sceglierle. Oggi chi acquista è sempre più consapevole delle sue scelte, soprattutto in un momento storico di crisi economica, in cui le persone sono molto attente a dove spendono i loro soldi. Chi acquista consapevolmente sceglie sempre di più di premiare un’azienda che offre le giuste informazioni e la trasparenza necessarie per fare una scelta responsabile.

Mi sono resa conto anch’io nel fare la spesa, sono molto più attenta alle mie scelte di acquisto, le osservazioni più frequenti che mi capita di fare sono: la provenienza del prodotto, la qualità e l’origine biologica, il packaging e ovviamente anche il prezzo, anche se talvolta la scelta del prodotto ecologico o biologico cade anche sul prodotto più caro.


La provenienza del prodotto è importante in termini di impatto sull’ambiente, oggi siamo abituati a trovare al supermercato tutta la frutta possibile, frutti esotici e frutta fuori stagione, ma non sempre ci si interroga sui danni che questa varietà può comportare, la frutta esotica prima di arrivare da noi può fa molta strada e per trasportarla da migliaia di kilometri di distanza ovviamente l’impatto è enorme. Forse pensare di dotarsi di un orto casalingo, sfruttare l’orto dei nonni e dei genitori, o per chi non può sfruttare queste opportunità, scegliere la cassetta di frutta biologica del contadino a Km 0, sono le soluzioni migliori in termini economici e di impatto sull’ambiente. Sembrerebbe facilissimo, no?
Nel futuro l'orto ci salverà, inizia ad imparare adesso.
Condividi il tuo orto con la rete su: GrowthePlanet.com!

Un altro aspetto che caratterizza il reparto frutta dei supermercati è lo spreco di plastica e di imballaggi: il guanto per raccogliere la frutta, i sacchetti per ogni tipologia di ortaggio, o ancora peggio la vaschetta avvolta con il cellophane. Perché non pensare una soluzione di imballaggio più sostenibile? Magari con cestelli e contenitori riutilizzabili, come si fa ormai anche per la spesa.
La qualità sulla tavola è un valore che in Italia non si esaurisce anche in periodo di crisi.
Dal rapporto Censis-Coldiretti su “Vivere insieme, vivere meglio” emerge un ritorno ai valori tradizionali, in un periodo buio come quello attuale le persone diventano nostalgiche dei valori di una volta e allora si torna ad acquistare al negozio sotto casa e dal produttore-conoscente, al pranzo fatto in casa in ufficio e al pranzo della domenica. Un'occasione per valorizzare i prodotti a chilometro zero che attirano l'attenzione anche della grande distribuzione che li vede come un'opportunità.
La mia spesa talvolta diventa anche una ricerca di marketing, questa volta ho voluto verificare quanti marchi e prodotti utilizzano packaging riciclati o certificati,  e quanti sono attenti al fine vita del prodotto e della sua confezione. Con sorpresa ho scoperto molti prodotti, con un buon rapporto qualità-prezzo, che hanno un packaging certificato Fsc (Forrest Stewardship Council) realizzato cioè con carta derivante da foreste gestite responsabilmente,  contenitori di pasta e riso in cartone riciclato e addirittura compostabile. Alcune aziende della grande distribuzione alimentare evidenziano sulla loro confezione l’utilizzo di energie rinnovabili durante il ciclo produttivo e aiutano il cliente a differenziare il packaging spiegando dove gettare ogni parte che compone il contenitore, questo è un buon metodo per aiutare il cliente a differenziare in modo corretto i materiali che spesso finiscono in modo indifferenziato nella spazzatura.

La prossima volta che farò la spesa continuerà la mia ricerca, provate anche voi questo esperimento, sarete più consapevoli nel scegliere quali aziende premiare e quali bocciare!